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Ultimo aggiornamento: lug 21, 2007 09:41 m.
Genova per noi.
La guerra assurda del G8.
Genova per me quell'anno: fu. Fu, in
senso di passato remoto. L'essenza di vecchio, di superato, di passato remoto
appunto. Ostinatamente voluto, invece, come presente e, peggio, sbandierato come
futuro. Una riunione come il G8 da
contestare. E ci stava tutto. Ma i leader del movimento di allora decisero di
contestarlo in un modo da passato remoto. Vecchio e violento. Dichiararono
guerra a chi la guerra non aspettava altro per farla. E pure bene. Con tutti i
mezzi a disposizione contro un manipolo, anche se di migliaia e migliaia, di
''stupidi'' e adorabili ingenui. Adorabili come futuri e sicuri morti,
adorabili per la sventatezza del loro entusiasmo. Tutto gia' visto, tutto gia'
ucciso e perdente. Non parlo del '77. Parlo del 2001. Internet, email,
telefonini, tv web. Insomma il moderno. Insomma il futuro. I leader del
movimento scelsero invece il passato remoto dell'inutile manifestazione di
piazza. Anzi: chiamarono alle armi, alla guerra. Tra virgolette quanto si vuole,
tra armi da Armata Brancaleone (pensate alle prove di scontro di quei giorni,
agli schermi di plastica e alle imbottiture di gommapiuma) quanto volete. Ma
nella realta' si trasformo' in guerra vera, mandando allo sbando carne da
macello. Ai tempi auspicavo sistemi di
protesta e manifestazioni spiazzanti: mentre si preparava la difesa a Genova
perche' no una bella e pacifica dimostrazione a Roma lasciata sguarnita? Perche'
no un festival di arti varie ad Assisi? Perche' no? Mapperchennno? Perche' no
qualsiasi altra cosa che non fosse ''portiamo la guerra alla zona rossa'' di
Genova? Perche' fare la guerra? Perche', per un movimento che sempre la ripudia?
Perche' andare in bocca al tifone. Romanticismo da passato remoto? Voglia di
kamikaze? Non abbiamo risposte. Non abbiamo
piu' un ragazzo che ha creduto in quegli ordini di guerra e armato di un
estintore e' morto, ucciso da un nemico creato dai suoi capi. Abbiamo solo una
piazza in suo nome. Pensavamo che fossero gia' tante quelle della seconda guerra
mondiale. E quelle con le scritte di vernici di sangue dedicate ai ragazzi degli
anni '70. Pensavamo. Le risposte al
comportamento delle ''forze dell'ordine'' di quei giorni forse le avremo dalla
magistratura e dalla giustizia. E anche dalla
storia. Le risposte dai ''generali'' e
''strateghi'' del movimento e della stupida guerra alla zona rossa disperiamo
di ottenerle mai. Se qualcuno volesse
suggerircene, benvenga. E insieme a quelle
risposte, per favore, riportate l'amo. Quello
a cui avete abboccato, cari strateghi e generali del
nulla. Fanculo a
voi. Ma
veramente. VAFFANCULO, STRONZI.