Spezzing a lanch.


Prima zappare, poi applausi.
di Dj Cifra.


Detesto i reality show per due motivi. Il primo e' che in alcuni, tipo Grande Fratello, viene espressamente chiesto ai protagonisti di non fare un emerito cazzo, poi quando escono dalla casa tutti li applaudono, e per qualche settimana diventano "celebrities" proprio per non avere fatto nulla. Questo mi sembra profondamente offensivo nei confronti delle persone che per raggiungere le luci del palcoscenico, l'applauso, e l'apprezzamento del pubblico mettono in campo il loro talento e una preparazione professionale alla quale dedicano la vita. Il secondo motivo e' che in altri reality show viene chiesto ai protagonisti di fare cose che non c'entrano niente con quello che fanno nella vita, tipo camminare in un pozzo pieno di vermi, pescare il pesce a mani nude o pulire la merda delle mucche. Come ho sentito dire da Eugenio Finardi, e' "la televisione dell'umiliazione".

Ecco perche' mi sento di spezzare una lancia a favore di Music Farm. Almeno li' ci sono dei cantanti ai quali viene chiesto di fare i cantanti, e non solo, attraverso i meccaniscmi del reality show vengono anche disvelate delle fasi della vita professionale di un cantante alle quali la gente non pensa: la preparazione, l'allenamento, gli esercizi per educare la voce, lo studio dell'interpretazione. Si fa capire al pubblico, insomma, che dietro il mestiere di cantante c'e' tanto lavoro, impegno, dedizione, voglia di eccellere, mentre la gran parte della gente pensa che cantare sia poco piu' che un passatempo.

Poi e' vero che anche Music Farm ha i suoi enormi difetti: la conduzione ansiogena di Simona Ventura, la cui ignoranza in ambito musicale e' stata piu' volte proclamata anche in diretta ( "E chi cavolo sono gli Yes?" ), le banalita' sconcertanti dei giornalisti in giuria, l'indugiare sui drammi personali dei concorrenti, ma in tutto cio', sentire un veterano della canzone come Franco Simone che sfoga le sue frustrazioni in una tirata violentissima contro i media che non l'hanno mai appoggiato e' un momento di assoluta verita', "reality", appunto, che fa capire i drammi che stanno dietro ai lustrini di un mestiere pieno di sofferenze e di tensioni, del quale al pubblico arriva solo l'ultima parte, la piu' superficiale, frivola e leggera. Per molti sara' come rendersi conto per la prima volta che dietro il morbido panino che mangiamo da una vita ci sono il sudore e la fatica del fornaio imbrattato di farina che si alza alle 3 di notte per farci trovare il pane caldo.

Cifra.

Pubblicato: Ven - Aprile 29, 2005 ;    


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