Scemo chi legge?


Il copy e' vivo e lotta insieme a noi.



E' mito la citazione che afferma che nessuno legge i testi delle pubblicita', ma quei pochi che si piccano di farlo vogliono dei testi interessanti e belli.
Magari curati, corretti e capaci di incuriosire come un bel libro. Ahime', l'Italia e' il peggior paese per difendere i testi in pubblicita'.Siamo gente spiccia. Quelli del tutto e subito. Culi e tette nude a qualsiasi ora in TV. Poca pazienza per preliminari e scoperte. Zero tempo per investire o rischiare. Siamo al seguito delle mode, usiamo le luci livide perche' nei paesi dove la reale luce e' livida per essere meno ''addy'', pubblicitari, usano le luci come nella realta'. E cosi' il casting. In Italia tingiamo le nostre pubblicita' come se fossimo in Lituania, non sul Mediterraneo. E cosi', anche se siamo prolissi come pochi al mondo, non siamo capaci di scrivere dei titoli perche' i titoli non vanno piu' di moda. I bei titoli, ma anche solo gli headline terraterra, sono spariti, i payoff sono in inglese per dare un tocco di esotico a messaggi piatti come le labbra dei livorosi. Ma nel mondo qualcosa si muove a favore del copywriting e lotta insieme a noi. Chissa' che non faccia moda.
Ecco qui e qui e qui un buon esempio di come un testo debba incuriosire e risarcirti del tempo prestato ad una pubblicita'.

Saatchi & Saatchi, New Zeland.
Bravi.

Pubblicato: Ven - Gennaio 5, 2007 ;    


©