Arctic Monkeys o Arctic wrinkle cream?


Per l'industria discografica, singoli come le cremine a gratis per uscire dalla crisi.


Il direttore della sezione media del Financial Times , Andrew Edgecliffe-Johnson, analizza la crisi dell'industria discografica. A parte le gia' note cause, ci sembra di dover sottolineare alcuni dei suoi concetti espressi. Guardiamo quel che attrae e viene consumato, anche a caro prezzo dai teenager: cellulari,video-giochi, DVD, tutti esempi di un'innovazione senza sosta. I n piu' la loro attenzione e' sempre piu' catturata da canali tv sempre piu' nuovi e dinamici. E invece cosa gli offre l'industria discografica? Suoni vecchi, gruppi usa e getta, formati senza fantasia. Nessuna ricerca, nessuna innovazione. Ne' nella scrittura musicale, ne' nell'idee di vendita. Secondo il buon Edgecliffe-Johnson, la gente e' stufa del pop prefabbricato. Live act e diffusione via internet possono essere le giuste leve. Prendete il caso degli Arctic Monkeys: pezzi gratis sull'americano MySpace e ora hanno un album di debutto che nella prima settimana ha venduto quanto tutti i primi 20 dischi in classifica sommati insieme. Quindi per il Financial Times propone di dare in omaggio i singoli. Sarebbe ora che le case regalassero, come fanno le multinazionali di prodotti per la casa o per il corpo, dei bei campioncini: chi prova una buona crema con il campioncino, poi si prende un'intera confezione di quella crema. Cosi potrebbe accadere con i singoli rispetto agli album.
Che si regali il singolo, che poi uno si compra tutto il cd.
Il problema e' che il campioncino di una crema e' buono quanto il resto del barattolo, mentre la maggior parte, direi l'80%, dei cd ha solo un buon pezzo dentro.
Altro giro altra corsa.

(questa segnalata da Weekendance ci sembra una bella idea, per esempio.)

Pubblicato: Dom - Gennaio 29, 2006 ;    


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