South By Southwest 2008 - day 3


Dal nostro consueto inviato Luca Cifra de Gennaro nel posto piu' live del mondo.



"Thank you for everything". Glie-l’ho-detto. In mezzo ad un club strapieno e sudato, all’una e mezza di stanotte. Glie- l’ho-detto, a Mick Jones, che lo ringraziavo di tutto. E lui ha sorriso e mi ha stretto la mano forte mentre con l’altra mano reggeva la chitarra con la quale aveva appena finito il concerto dei Carbon Silicon nella serata sponsorizzata, guarda un po’, dalla rivista "Clash Magazine", che peraltro non e’ una fanzine dedicata al culto della band omonima.

Per il secondo anno di fila al SXSW ho visto sul palco un ex Clash (l’anno scorso c’era Paul Simonon con The Good The Bad and The Queen), ed e’ sempre una emozione, anche se le canzoni dei Carbon Silicon in realta’ sembrano pallide imitazioni di quelle della ex band di Mick Jones.

E’ stato il clou di una serata di alti e bassi. Molto belli i concerti, molto brutte le attese sempre piu’ lunghe e le code sempre piu’ snervanti. La SXSW sta decisamente mostrando segni di cedimento organizzativo. Il concetto di entrare e uscire velocemente da tanti club per vedere tante bands e’ saltato definitivamente per eccesso di gente e di offerta. Non sono riuscito a vedere i MGMT (spero di rifarmi stasera) perche’ la coda era troppo lunga e il locale gia’ pienissimo mezz’ora prima dell’inizio. Ho aspettato un’ora e mezza in piedi per i Carbon Silicon ma era l’unico modo per non perderli, e per la prima volta il tempo di attesa dei concerti ha superato di gran lunga il tempo dei concerti stessi. Brutto segno.

La serata e’ cominciata con un po’ di artisti impegnati socialmente, uniti per promuovere il documentario "Body of war", storia del soldato americano Tomas Young rimasto paralizzato mentre combatteva in Iraq. Lo stesso Young era sul palco con la madre mentre si alternavano le performances di Ben Harper insieme a Tom Morello, Billy Bragg, Serj Tankian e altri. Oggi presentano il film in un teatro di Austin.

Poi Vinicio Capossela ha conquistato il pubblico del SXSW con una performance esaltante. Se continua cosi’ non c’e’ dubbio che possa riuscire a conquistare, qui in USA, il pubblico di bands come Devotchka e Gogol Bordello, amanti del meticciato musicale festaiolo. Bravissimo ed efficace sul palco, e’ pronto per festival come Bonnaroo e Coachella. Complimenti. "The italian minotaur invites you to join the Austin rodeo", ha detto. Delizioso.

Poi Yo La Tengo, padri del college rock da una ventina di anni, sempre bravi. E in finale di serata gli ottimi Pigeon Detectives, accattivanti e punkettosi.

Stamattina interessante incontro con una serie di prestigiosi programmatori, da Alexandra Patsavas, responsabile delle scelte musicali di Grey’s Anatomy, a Lynn Grossman che fa la stessa cosa per Dr.House oltre a dirigere una agenzia che gestisce sincronizzazioni musicali con film e pubblicita’, fino al veterano dj Norm Winer, da 30 anni alla radio rock di Chicago WXRT, e Jim Pitt, che seleziona gli ospiti musicali del Conan O’Brian Show. 

Questi professionisti, che sono anche grandi lobbisti, hanno pero’ dimostrato che esiste ancora, per gli artisti, anche nuovi ed indipendenti, una chance di essere ascoltati e valutati per il loro talento e non solo perche’ hanno "una canzone efficace nei primi 20 seccondi", come diceva il tizio di Rhapsody.

Winer ha detto che la sua radio e "artist centrica", cioe’ considera l’artista per il suo percorso e non per una singola canzone. La Patsavas, che dirige anche l’etichetta Chop Shop, dice che spesso per Grey’s Anatomy sceglie pezzi che non sono i singoli, quindi qualcuno che ascolta e valuta bene gli album esiste ancora, cari giovani artisti.

E veniamo al programma di concerti che vorremmo seguire stasera, sempre considerando le code e i ritardi.
Vampire Weekend
Tapes ’n’ Tapes
Nada Surf
The Fashion
J Mascis
Thurston Moore
Santogold
MGMT
Sia
N.E.R.D.
Daniel Lanois
E poi ci sono anche gli X. Vecchi eroi del punk losangelino, e Moby.
A proposito di Moby, la sua presenza qui fa capire molto bene le nuove frontiere della gestione degli artisti sul mercato.

Lui ha partecipato ad un incontro martedi’ scorso durante il SXSW film festival, e stasera fa un concerto "ufficiale", per promuovere il nuovo album. Tutto cio’ e’ promozione pura e Moby non viene pagato per farla. Nessuna band prende un cachet per suonare al SXSW, anzi, le band o le loro etichette sostengono tutte le spese.

Nel frattempo, pero’, Moby e’ rimasto a Austin ed ogni giorno fa qualcosa per qualche azienda, lautamente ricompensato. Ieri pomeriggio ha suonato al quartier generale della Levi’s, duettando con Lou Reed su "Walk on the wild side", e ieri notte ha fatto un dj set al party di Playboy.

Anche se Moby non ci sta particolarmente simpatico, riconosco che questa e’ la strada: fatti la tua promozione nei posti giusti, e finanziatela facendoti dare la grana vera dalle aziende che investono sulla musica. Questo ci insegna piu’ di tanti dibattiti sul futuro del music business.

Seeya later.

Pubblicato: Ven - Marzo 14, 2008 ;    


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