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Ultimo aggiornamento: mar 14, 2008 08:39 p.
South By Southwest 2008 - day 3
Dal nostro consueto inviato Luca Cifra de Gennaro
nel posto piu' live del mondo.
"Thank you for everything".
Glie-l’ho-detto. In mezzo ad un club strapieno e sudato, all’una e
mezza di stanotte. Glie- l’ho-detto, a Mick Jones, che lo ringraziavo di
tutto. E lui ha sorriso e mi ha stretto la mano forte mentre con l’altra
mano reggeva la chitarra con la quale aveva appena finito il concerto dei Carbon
Silicon nella serata sponsorizzata, guarda un po’, dalla rivista "Clash
Magazine", che peraltro non e’ una fanzine dedicata al culto della band
omonima.
Per il secondo anno di fila al
SXSW ho visto sul palco un ex Clash (l’anno scorso c’era Paul
Simonon con The Good The Bad and The Queen), ed e’ sempre una
emozione, anche se le canzoni dei Carbon Silicon in realta’ sembrano
pallide imitazioni di quelle della ex band di Mick
Jones.
E’ stato il clou di una
serata di alti e bassi. Molto belli i concerti, molto brutte le attese sempre
piu’ lunghe e le code sempre piu’ snervanti. La SXSW sta decisamente
mostrando segni di cedimento organizzativo. Il concetto di entrare e uscire
velocemente da tanti club per vedere tante bands e’ saltato
definitivamente per eccesso di gente e di offerta. Non sono riuscito a vedere i
MGMT (spero di rifarmi stasera) perche’ la coda era troppo lunga e il
locale gia’ pienissimo mezz’ora prima dell’inizio. Ho
aspettato un’ora e mezza in piedi per i Carbon Silicon ma era
l’unico modo per non perderli, e per la prima volta il tempo di attesa dei
concerti ha superato di gran lunga il tempo dei concerti stessi. Brutto
segno.
La serata e’ cominciata con
un po’ di artisti impegnati socialmente, uniti per promuovere il
documentario "Body of war", storia del soldato americano Tomas Young rimasto
paralizzato mentre combatteva in Iraq. Lo stesso Young era sul palco con la
madre mentre si alternavano le performances di Ben Harper insieme a Tom Morello,
Billy Bragg, Serj Tankian e altri. Oggi presentano il film in un teatro di
Austin.
Poi Vinicio Capossela ha
conquistato il pubblico del SXSW con una performance esaltante. Se
continua cosi’ non c’e’ dubbio che possa riuscire a
conquistare, qui in USA, il pubblico di bands come Devotchka e Gogol
Bordello, amanti del meticciato musicale festaiolo. Bravissimo ed efficace sul
palco, e’ pronto per festival come Bonnaroo e Coachella. Complimenti. "The
italian minotaur invites you to join the Austin rodeo", ha detto.
Delizioso.
Poi Yo La Tengo, padri
del college rock da una ventina di anni, sempre bravi. E in finale di
serata gli ottimi Pigeon Detectives, accattivanti e
punkettosi.
Stamattina interessante
incontro con una serie di prestigiosi programmatori, da Alexandra Patsavas,
responsabile delle scelte musicali di Grey’s Anatomy, a Lynn Grossman che
fa la stessa cosa per Dr.House oltre a dirigere una agenzia che gestisce
sincronizzazioni musicali con film e pubblicita’, fino al veterano dj Norm
Winer, da 30 anni alla radio rock di Chicago WXRT, e Jim Pitt, che seleziona gli
ospiti musicali del Conan O’Brian
Show.
Questi professionisti, che
sono anche grandi lobbisti, hanno pero’ dimostrato che esiste ancora, per
gli artisti, anche nuovi ed indipendenti, una chance di essere ascoltati e
valutati per il loro talento e non solo perche’ hanno "una canzone
efficace nei primi 20 seccondi", come diceva il tizio di
Rhapsody.
Winer ha detto che la sua radio
e "artist centrica", cioe’ considera l’artista per il suo percorso e
non per una singola canzone. La Patsavas, che dirige anche l’etichetta
Chop Shop, dice che spesso per Grey’s Anatomy sceglie pezzi che non sono i
singoli, quindi qualcuno che ascolta e valuta bene gli album esiste ancora,
cari giovani artisti.
E veniamo al
programma di concerti che vorremmo seguire stasera, sempre considerando le code
e i ritardi. Vampire
Weekend Tapes ’n’
Tapes Nada
Surf The
Fashion J
Mascis Thurston
Moore Santogold MGMT Sia N.E.R.D. Daniel
Lanois E poi ci sono anche gli X. Vecchi eroi
del punk losangelino, e Moby. A proposito di
Moby, la sua presenza qui fa capire molto bene le nuove frontiere della gestione
degli artisti sul mercato.
Lui ha
partecipato ad un incontro martedi’ scorso durante il SXSW film festival,
e stasera fa un concerto "ufficiale", per promuovere il nuovo album. Tutto
cio’ e’ promozione pura e Moby non viene pagato per farla.
Nessuna band prende un cachet per suonare al SXSW, anzi, le band o le loro
etichette sostengono tutte le spese.
Nel
frattempo, pero’, Moby e’ rimasto a Austin ed ogni giorno fa
qualcosa per qualche azienda, lautamente ricompensato. Ieri pomeriggio ha
suonato al quartier generale della Levi’s, duettando con Lou Reed su "Walk
on the wild side", e ieri notte ha fatto un dj set al party di
Playboy.
Anche se Moby non ci sta
particolarmente simpatico, riconosco che questa e’ la strada: fatti la tua
promozione nei posti giusti, e finanziatela facendoti dare la grana
vera dalle aziende che investono sulla musica. Questo ci insegna piu’ di
tanti dibattiti sul futuro del music
business.