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Articoli in questa categoria: Ultimo aggiornamento: mar 12, 2008 09:18 p. |
South By Southwest 2008 - day 1Dal nostro consueto inviato Luca Cifra de Gennaro
nel posto piu' live del mondo.
Rieccoci qui, nella Disneyland del rock’n’roll. South by Southwest Music Conference (SXSW ) ad Austin, Texas: l’appuntamento piu’ grande ed importante dell’anno per le persone che lavorano nel mondo della musica. Ormai i rituali sono gli stessi ogni anno. Anche stamattina ero il secondo nella fila per il ritiro del badge, il che significa arrivare al Convention Center alle 9 mentre la "registration" comincia alle 10. Molti voli internazionali per Austin fanno scalo ad Atlanta, il che significa che, come sempre, il volo Atlanta-Austin di ieri sera fosse pieno di tipi bizzarri. Dietro di me 2 irlandesi ubriachi parlavano a volume altissimo e cantavano a squarciagola bevendo in continuazione. Davanti, due danesi rasta che suonano in una band che fa, a detta loro, "Bastard Ethno". Ok, ho capito, altri figli di Gogol Bordello e Devotchka. La SXSW cresce ogni anno, questa volta siamo arrivati a 1700 concerti previsti nelle prossime 4 serate in 81 clubs della citta’. Come sempre c’e’ chiunque sia qualcuno nel mercato musicale odierno. Una valanga di nomi nuovi ma anche piu’ "veterani" degli anni scorsi. Il "Keynote speaker", cioe’ l’ospite d’onore che come ogni anno apre ufficialmente la convention, come negli anni scorsi hanno fatto Pete Townshend ( 2007 ), Neil Young ( 2006 ), Robert Plant ( 2005 ) e Little Richard ( 2004 ), questa volta sara’ Lou Reed, che domani mattina incontrera’ i delegati del SXSW intervistato da Hal Willner. Joe Gross, critico del quotidiano Austin American Statesman, stamattina scrive: "I fondatori del SXSW e tutti coloro che vi partecipano hanno avuto la loro vita cambiata dai Velvet Underground o da altre bands la cui vita era cambiata a causa dei Velvet Underground". Questo da’ a Lou Reed una buona ragione per essere qui. Tra gli altri "grandi vecchi"che suonano stasera il grande appuntamento e’ quell con i R.E.M., per la prima volta al SXSW. Il critico Michael Corcoran ha scritto: "Nei primi anni del SXSW, che comincio’ nel 1987, meta’ delle band che si esibivano cercavano di assomigliere ai R.E.M.". E poi ci sono Van Morrison, Daryl Hall, Bonnie Bramlett, Daniel Lanois, i Lemonheads, Billy Bragg, e le Slits ( ma sono ancora vive? ). Quest’anno c’e’ molto piu’ spazio per l’ hip hop, con alcune serate a tema e personaggi come Ice Cube e Del The Funky Homosapien, e alla musica contemporanea d’avanguardia, con Steve Reich che ha messo insieme una serata in una chiesa e domani incontrera’ il pubblico intervistato da Thurston Moore dei Sonic Youth. Il programma della mia serata prevede il tentativo di vedere la maggior parte dei seguenti concerti, saltabeccando come un pazzo da un locale all’altro: Daryl Hall Simian Mobile Disco These New Puritans Lightspeed Champion Sons & Daughters Witch ( con J. Mascis alla batteria ) The Ting Tings The Duke Spirit The Slits The Lemonheads Be your own pet The Black Keys Bonnie Bramlett Daniel Lanois Peter Moren Chris Bathgate R.E.M. Considerando che il concerto di questi ultimi sara’ strapieno gia’ da ore prima, ma alla stessa ora c’e’ altra roba molto interessante. Quest’anno ci sono ben 5 artisti italiani al SXSW. Dopo che negli anni scorsi si sono fatti vedere da queste parti Carmen Consoli ( 2004 ), Avion Travel ( 2005 ), Linea 77 ( 2006 ), Afterhours e Hormonauts ( 2007 ), questa volta tocca a Canadians, The Second Grace, Vanilla Sky, Bloody Betroots e Vinicio Capossela. Alla faccia della musica italiana non esportabile e dei soliti 3 o 4 nomi che si fanno sempre quando si parla di mercato estero. Carmen, da quando ha suonato qui, sta lentamente conquistando gli USA e ha appena terminato l’ennesima trionfale tournee, Vinicio si sta facendo strada e gli altri hanno tempo ed energia per puntare dritti a questo mercato. Ok, mi butto. Ho portato le scarpe piu’ comode che ho, perche’ tra tutti i concerti si cammina, e a proposito di scarpe, tra tutto questo casino devo trovare la cosa piu’ importante: le Converse All Stars per i miei figli, che se torno senza mi ripudiano come padre. Mi direte, le trovi anche a Milano. Si, ma vuoi mettere poter dire me le ha portate il mio papa’ dall’ America? E poi ragazzi, con il dollaro debole qui costa tutto meno. Rimanete sintonizzati qui per i prossimi aggiornamenti. Pubblicato: Mer - Marzo 12, 2008 ; |