Colomba pasquale Cymande


al cioccolato fondente vero



Da FNAC e da Feltrinelli, da un po' di tempo vendono dei dischi in vinile. Roba nuova e roba di catalogo. E ristampe su vinile da 180 grammi di vecchi dischi, storici o misconosciuti ma bellissimi. Li ristampano intelligenti micro etichette che puntano sui feticisti come me. La Earmark, associata con la Get Back e la Sanctuary Records Group si fa stampare i dischi dalla Abraxas srl di Sieci Firenze.

Vabbe', ieri ciocco 'sto disco con la tipica copertina da gruppo afro-funk: una colombona ad ali aperte bianca, disegnata a pastellli a cera contro un sole giallo e un cielo azzurrissimo. Il petto della colomba e' il volto di un nero con un berretto verde. ''Cazzo, io me la ricordo sta copertina...'' Quante volte l'avro' presa in mano ai tempi di un ellepi al mese e rimessa a posto per dar priorita' ad altri dischi? Pero' il nome della band non mi dice nulla. Cymande. ''...uhm...The best of Cymande...'' Giro il disco e la colomba finisce in una foto di otto neri contro un muro a mattoni di un palazzo con le finestre murate. Quello al centro del gruppo stringe in pugno il manico della custodia di un flauto. ''Uhm...Flauto, fiati, afro-funk, Blackbirds, Blood Sweet and Tears, Chicago, funkone grasso...E poi senti come pesa bene... 'o pijo''.
E bene ho fatto, a comprarlo. Disco doppio di funk bellissimo, tutto retto da un basso che pulsa come un motorone diesel, o uno scorreggetta a due tempi o quadrato come un quattro tempi, gli da' di uptempo e downtempo quando e come vuole.
Ho il mal di collo perche' e' ormai da ore che seguo sto bassone come un piccione a piazza Duomo gialla di mais.

Cymande, che si pronuncia, pare, Sah-mahn-day, erano una di quelle band che, come gli Stones o gli Bluesbreakers, pur essendo inglesi, suonavano piu' americane degli americani. Quando li ascolti non riesci a credere che possano essere usciti da Soho, London.

Gran colomba pasquale al cioccolato. Di quello nero nero. Buono da rhum.

Pubblicato: Ven - Aprile 6, 2007 ;    


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