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Ultimo aggiornamento: mar 14, 2008 01:38 p.
South By Southwest 2008 - day 2
Dal nostro consueto inviato Luca Cifra de Gennaro
nel posto piu' live del mondo.
Per la prima volta in 5 anni ho, dopo
il primo giorno di SXSW, un sentimento un po’
pessimista.
Credo che,
all’interno dello sfacelo dell’ industria musicale globale, una
enorme conferenza come questa dovrebbe provare ad esplorare nuove soluzioni.
Invece mi sembra che ormai la maggior parte delle persone che affollano Austin
sia qui per far casino, girare da un party all’altro a tutte le ore e
mettere i drinks in nota spese finche’ si
puo’.
Ci sta pure che una fiera
del rock’n’roll abbia la sua parte di bordello, e il fatto che la
SXSW sia ormai considerata come meta di vacanza musicale da parte di flotte di
studenti di tutta l’America e’ senza dubbio un bene. Ma quando senti
uno come Rob Glaser, fondatore di Real Networks e Rhapsody, che da 15 anni
e’ considerato un grande innovatore nel campo della distribuzione digitale
della musica, che di fronte a una platea di addetti ai lavori sostiene che oggi
un artista deve avere "Una canzone che sia attraente nei primi 20 secondi",
cosi’ puo’ essere attraente per essere scaricata su telefonini o
usata come suoneria, viene da pensare: Ok, ma allo sviluppo degli artisti
qualcuno ancora ci pensa? E nessuno dice
niente?
Glaser ha parlato del suo
concetto di "Juke box in the sky", dell’effetto "Long tail" del suo
business e della paura del cambiamento che hanno le major del disco. Ok, roba
gia’ sentita gli anni scorsi. E
poi?
Ieri sera ho visto 9 concerti, e
il bilancio finale e’ che sul palco i vecchietti se la cavano molto meglio
dei giovani. "Gli manca l’esperienza", mi dice un manager di L.A.. Well,
ok, ma la prima volta che abbiamo visto i Ramones anche a loro mancava
l’esperienza, ma ci hanno rivoltato lo stomaco
forever.
Visti:
Daryl
Hall. Maestoso. Elegante. La miglior voce del Blue Eyed Soul di sempre, grande
band e sorrisi sul palco.
Lightspeed
Champion. Il disco mi era piaciuto ma sul palco non iaa
fa.
Bonnie Bramlett. Sta agli USA come
Iva Zanicchi starebbe all’ Italia se ancora facesse concerti. Una sciura
vecchia ma con una voce da paura, che quando attacca "Love the one you’re
with" di Stephen Stills lascia tutti senza fiato. Questa tizia anni fa aveva
Clapton come chitarrista della sua band. Oddio, non so chi fosse il chitarrista
della Zanicchi, ma fa lo stesso.
Chris
Bathgate. Come cazzo fanno a farci stare dieci musicisti, con fiati, violino e
contrabbasso in un palchetto cosi’ minuscolo? Country casinista divertente
ma insomma.
Be Your Own Pet. Cantante
carina bionda ( la prima delle 3 della serata ), punkettino tipo Blondie 30 anni
fa ma piu’ veloce e comunque gia’
sentito.
The Slits. Proprio loro.
Ancora truccate come allora, vecchiette ma con 3 nuove tipe a chitarra tastiere
e batteria. Bel reggae punk d’epoca indirizzato contro i potenti di oggi,
mettendoci dentro pure Obama e Hillary. "Kill them with love". Non credevo ci
stessero ancora dentro cosi’
bene.
The Ting Tings. Seconda
cantantina bionda carina. Bravi e grintosetti. Questi iaa possono fa’.
Pero’ basta con sti gruppi in cui ci sono solo due sul palco alla White
Stripes e il resto sono basi.
The Duke
Spirit. Terza biondina. Beh, se ne parla tanto ma alla fine niente de che. Una
formula alla Patti Smith riveduta e corretta
malino.
Per strada il gruppo The
People’s Party si e’ attrezzato un camion modernissimo che si apre e
viene fuori il palco con amplificazione incorporata. Suonano davanti ai locali
dove c’e’ piu’ coda, per la gente che deve entrare. Poi si
spostano.
Passando da un club
all’altro ho incrociato qualche minuto delle performances di altre due
band non male: Ra Ra Riot e
Earlimart.
Stamattina Lou Reed,
intervistato da Hal Willner, ha aperto ufficialmente la SXSW come "Keynote
speaker".
Quasi tutto il discorso
e’ stato sul film che Julian Schnabel ha tratto dal concerto di Berlin.
Reed, presentato dal direttore del SXSW come esempio di integrita’
artistica, ha parlato di quando Berlin fu usato dai suoi managers in una causa
contro di lui come prova del fatto che non poteva lavorare senza di loro, se no
avrebbe prodotto dischi di scarso successo come
quello.
Ha definito il rock come
"Emotional music", ha recitato con la sua voce inconfondibile il testo di "Rock
minuet", ha detto che "La tecnologia ci sta rendendo piu’ semplice fare le
cose peggio" e ha incoraggiato tutti gli artisti a tenersi strette le edizioni
della loro musica, perche’ quello e’ il vero valore che non si deve
cedere. "Don’t give up the
publishing".
Seymour Stein, uno dei
grandi discografici della storia, ha tenuto un discorso pieno di aneddoti sugli
artisti che ha scoperto e lanciato sulla sua etichetta Sire, dai Ramones ai
Talking Heads, da Madonna agli Smiths, passando per Mick Farren and The
Deviants, Dead Boys e Echo and The
Bunnymen.
Stasera il mio personale
programma prevederebbe i concerti di: Body of
War: progetto strano con dentro Tom Morello, Ben Harper, Serj Tankian e altri
tra cui si mormora anche Eddie
Vedder. Vinicio
Capossela Yo La
Tengo MGMT Kaki
King Carbon/Silicon Devotchka Perry
Farrell Fastball ( si, quelli di "The way",
che sono proprio di Austin. Quelli preferiti in casa M-O-D soprattutto dal IT
dpt Giulia ) e se ci scappa anche Dizzee
Rascal. Ma naturalmente tutto cambiera’
in corsa, come sempre.
Ieri splendeva
il sole, oggi fa brutto e c’e’ la
nebbia. Ho trovato le Converse per i bambini,
fighissime. E stamattina ho fatto colazione
da Starbucks seduto accanto a Billy
Bragg.