South By Southwest 2008 - day 2


Dal nostro consueto inviato Luca Cifra de Gennaro nel posto piu' live del mondo.



Per la prima volta in 5 anni ho, dopo il primo giorno di SXSW, un sentimento un po’ pessimista.

Credo che, all’interno dello sfacelo dell’ industria musicale globale, una enorme conferenza come questa dovrebbe provare ad esplorare nuove soluzioni. Invece mi sembra che ormai la maggior parte delle persone che affollano Austin sia qui per far casino, girare da un party all’altro a tutte le ore e mettere i drinks in nota spese finche’ si puo’.

Ci sta pure che una fiera del rock’n’roll abbia la sua parte di bordello, e il fatto che la SXSW sia ormai considerata come meta di vacanza musicale da parte di flotte di studenti di tutta l’America e’ senza dubbio un bene. Ma quando senti uno come Rob Glaser, fondatore di Real Networks e Rhapsody, che da 15 anni e’ considerato un grande innovatore nel campo della distribuzione digitale della musica, che di fronte a una platea di addetti ai lavori sostiene che oggi un artista deve avere "Una canzone che sia attraente nei primi 20 secondi", cosi’ puo’ essere attraente per essere scaricata su telefonini o usata come suoneria, viene da pensare: Ok, ma allo sviluppo degli artisti qualcuno ancora ci pensa? E nessuno dice niente?

Glaser ha parlato del suo concetto di "Juke box in the sky", dell’effetto "Long tail" del suo business e della paura del cambiamento che hanno le major del disco. Ok, roba gia’ sentita gli anni scorsi. E poi?

Ieri sera ho visto 9 concerti, e il bilancio finale e’ che sul palco i vecchietti se la cavano molto meglio dei giovani. "Gli manca l’esperienza", mi dice un manager di L.A.. Well, ok, ma la prima volta che abbiamo visto i Ramones anche a loro mancava l’esperienza, ma ci hanno rivoltato lo stomaco forever.

Visti:

Daryl Hall. Maestoso. Elegante. La miglior voce del Blue Eyed Soul di sempre, grande band e sorrisi sul palco.

Lightspeed Champion. Il disco mi era piaciuto ma sul palco non iaa fa.

Bonnie Bramlett. Sta agli USA come Iva Zanicchi starebbe all’ Italia se ancora facesse concerti. Una sciura vecchia ma con una voce da paura, che quando attacca "Love the one you’re with" di Stephen Stills lascia tutti senza fiato. Questa tizia anni fa aveva Clapton come chitarrista della sua band. Oddio, non so chi fosse il chitarrista della Zanicchi, ma fa lo stesso.

Chris Bathgate. Come cazzo fanno a farci stare dieci musicisti, con fiati, violino e contrabbasso in un palchetto cosi’ minuscolo? Country casinista divertente ma insomma.

Be Your Own Pet. Cantante carina bionda ( la prima delle 3 della serata ), punkettino tipo Blondie 30 anni fa ma piu’ veloce e comunque gia’ sentito.

The Slits. Proprio loro. Ancora truccate come allora, vecchiette ma con 3 nuove tipe a chitarra tastiere e batteria. Bel reggae punk d’epoca indirizzato contro i potenti di oggi, mettendoci dentro pure Obama e Hillary. "Kill them with love". Non credevo ci stessero ancora dentro cosi’ bene.

The Ting Tings. Seconda cantantina bionda carina. Bravi e grintosetti. Questi iaa possono fa’. Pero’ basta con sti gruppi in cui ci sono solo due sul palco alla White Stripes e il resto sono basi.

The Duke Spirit. Terza biondina. Beh, se ne parla tanto ma alla fine niente de che. Una formula alla Patti Smith riveduta e corretta malino.

Per strada il gruppo The People’s Party si e’ attrezzato un camion modernissimo che si apre e viene fuori il palco con amplificazione incorporata. Suonano davanti ai locali dove c’e’ piu’ coda, per la gente che deve entrare. Poi si spostano.

Passando da un club all’altro ho incrociato qualche minuto delle performances di altre due band non male: Ra Ra Riot e Earlimart.

Stamattina Lou Reed, intervistato da Hal Willner, ha aperto ufficialmente la SXSW come "Keynote speaker".

Quasi tutto il discorso e’ stato sul film che Julian Schnabel ha tratto dal concerto di Berlin. Reed, presentato dal direttore del SXSW come esempio di integrita’ artistica, ha parlato di quando Berlin fu usato dai suoi managers in una causa contro di lui come prova del fatto che non poteva lavorare senza di loro, se no avrebbe prodotto dischi di scarso successo come quello.

Ha definito il rock come "Emotional music", ha recitato con la sua voce inconfondibile il testo di "Rock minuet", ha detto che "La tecnologia ci sta rendendo piu’ semplice fare le cose peggio" e ha incoraggiato tutti gli artisti a tenersi strette le edizioni della loro musica, perche’ quello e’ il vero valore che non si deve cedere. "Don’t give up the publishing".

Seymour Stein, uno dei grandi discografici della storia, ha tenuto un discorso pieno di aneddoti sugli artisti che ha scoperto e lanciato sulla sua etichetta Sire, dai Ramones ai Talking Heads, da Madonna agli Smiths, passando per Mick Farren and The Deviants, Dead Boys e Echo and The Bunnymen.

Stasera il mio personale programma prevederebbe i concerti di:
Body of War: progetto strano con dentro Tom Morello, Ben Harper, Serj Tankian e altri tra cui si mormora anche Eddie Vedder.
Vinicio Capossela
Yo La Tengo
MGMT
Kaki King
Carbon/Silicon
Devotchka
Perry Farrell
Fastball ( si, quelli di "The way", che sono proprio di Austin. Quelli preferiti in casa M-O-D soprattutto dal IT dpt Giulia )
e se ci scappa anche Dizzee Rascal.
Ma naturalmente tutto cambiera’ in corsa, come sempre.

Ieri splendeva il sole, oggi fa brutto e c’e’ la nebbia.
Ho trovato le Converse per i bambini, fighissime.
E stamattina ho fatto colazione da Starbucks seduto accanto a Billy Bragg.

Bye from Texas. A Domani.

Pubblicato: Ven - Marzo 14, 2008 ;    


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