SXSW 21 vol 5


Anche quest'anno Dj Cifra racconta dal piu' importante evento musicale del mondo. (quasi in diretta)


L'impressione generale degli incontri che si susseguono durante il giorno all'Austin Convention Center e' che il mondo della musica sia in un momento di sbando totale, mentre ride chi riesce ad aggirare le regole e proprio per questo essere "cool".
Tom Anderson di My Space e' uscito dal SXSW vincitore, figo, simpatico e con risposte pronte per tutti. Pochi minuti dopo, David Byrne, ex leader dei Talking Heads ha tenuto una lunga presentazione intitolata: "Abbiamo ancora bisogno delle case discografiche?" che in maniera molto confusa sosteneva i soliti concetti: i discografici sono brutti e cattivi, non capiscono gli artisti, e' colpa loro se non si vendono i dischi pero' noi vogliamo i soldi lo stesso.

Tra le poche cose chiare c'e' che il CD oggi e' il "loss leader", cioe' il pezzo che perde di piu' nel sistema della musica. Cosi' come nel cinema vige da anni il detto "The real money is in the popcorn", cosi' oggi i dischi fanno perdere denaro, ma ingenerano un sistema fatto di concerti, magliette e indotto vario (il "popcorn" della musica) che per il momento sta in piedi, anche se barcollante. Il 2012, anno in cui si prevede che i download digitali supereranno le vendite fisiche dei CD, sara' probabilmente il momento del grande cambiamento.

Anche nei confronti di Youtube, e quindi di Google, l'industria non sa che fare. Se da una parte e' vero che, come ha detto ieri Terry Mc Bride, manager illuminato, "Il 70% di Youtube e' musica, quindi senza la musica Youtube cade", dall'altra l'industria non sa come prendere il toro per le corna, e al dibattito "Can art survive Google?" i relatori brancolavano nel buio, compresi autori ed editori di canzoni, che vedono quotidianamente Google infrangere bellamente le regole del diritto d'autore e non sanno come reagire.

Ieri sera abbiamo visto, nell'ordine:
Besnard Lakes, canadesi psichedelici bravi
Aqualung, coldplay more than ever
Thomas Dolby, patetico ritorno del vecchio keyboard wizard
Cold War Kids, legnosetti e spezzettati
Hot Club De Paris, molto simpatici e divertenti
Straylight Run, newyorkesi emo-funk potenziali
Malajube, rivelazione della serata, canadesi art-emo bravissimi
Robbers On High Street, da New York, college rock canticchiabile
e per finire Albert Hammond Jr. degli Strokes, preceduto da un dj set di James Iha (ex chitarrista degli Smashing Pumpkins) a base di Van Halen, Jackson Brown, Pharrell, Michael Jackson e "All night long" di Lionel Richie.

Oggi pomeriggio parla Iggy Pop, poi suona con gli Stooges da Waterloo Records, e stasera e' un altro delirio di sovrapposizioni di concerti: The Good The Bad And The Queen, Mika, Goldrush, Amy Winehouse, Public Enemy e tanti altri tutti contemporaneamente. Il mal di testa avanza, e a poco serve l' "hangover survival kit" che tutti abbiamo ricevuto in omaggio, ma e' l'ultimo giorno.

A dopo.

Pubblicato: Ven - Marzo 16, 2007 ;    


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