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Ultimo aggiornamento: mar 17, 2007 10:31 m.
SXSW 21 vol 5
Anche quest'anno Dj Cifra racconta dal piu'
importante evento musicale del mondo. (quasi in diretta)
L'impressione generale degli incontri che si
susseguono durante il giorno all'Austin Convention Center e' che il mondo della
musica sia in un momento di sbando totale, mentre ride chi riesce ad aggirare le
regole e proprio per questo essere
"cool". Tom Anderson di My Space e' uscito
dal SXSW vincitore, figo, simpatico e con risposte pronte per tutti. Pochi
minuti dopo, David Byrne, ex leader dei Talking Heads ha tenuto una lunga
presentazione intitolata: "Abbiamo ancora bisogno delle case discografiche?" che
in maniera molto confusa sosteneva i soliti concetti: i discografici sono brutti
e cattivi, non capiscono gli artisti, e' colpa loro se non si vendono i dischi
pero' noi vogliamo i soldi lo
stesso.
Tra le poche cose chiare c'e'
che il CD oggi e' il "loss leader", cioe' il pezzo che perde di piu' nel sistema
della musica. Cosi' come nel cinema vige da anni il detto "The real money is in
the popcorn", cosi' oggi i dischi fanno perdere denaro, ma ingenerano un sistema
fatto di concerti, magliette e indotto vario (il "popcorn" della musica) che per
il momento sta in piedi, anche se barcollante. Il 2012, anno in cui si prevede
che i download digitali supereranno le vendite fisiche dei CD, sara'
probabilmente il momento del grande
cambiamento.
Anche nei confronti di
Youtube, e quindi di Google, l'industria non sa che fare. Se da una parte e'
vero che, come ha detto ieri Terry Mc Bride, manager illuminato, "Il 70% di
Youtube e' musica, quindi senza la musica Youtube cade", dall'altra l'industria
non sa come prendere il toro per le corna, e al dibattito "Can art survive
Google?" i relatori brancolavano nel buio, compresi autori ed editori di
canzoni, che vedono quotidianamente Google infrangere bellamente le regole del
diritto d'autore e non sanno come
reagire.
Ieri sera abbiamo visto,
nell'ordine: Besnard Lakes, canadesi
psichedelici bravi Aqualung, coldplay more
than ever Thomas Dolby, patetico ritorno del
vecchio keyboard wizard Cold War Kids,
legnosetti e spezzettati Hot Club De Paris,
molto simpatici e divertenti Straylight Run,
newyorkesi emo-funk potenziali Malajube,
rivelazione della serata, canadesi art-emo
bravissimi Robbers On High Street, da New
York, college rock canticchiabile e per
finire Albert Hammond Jr. degli Strokes, preceduto da un dj set di James Iha (ex
chitarrista degli Smashing Pumpkins) a base di Van Halen, Jackson Brown,
Pharrell, Michael Jackson e "All night long" di Lionel
Richie.
Oggi pomeriggio parla Iggy Pop,
poi suona con gli Stooges da Waterloo Records, e stasera e' un altro delirio di
sovrapposizioni di concerti: The Good The Bad And The Queen, Mika, Goldrush, Amy
Winehouse, Public Enemy e tanti altri tutti contemporaneamente. Il mal di testa
avanza, e a poco serve l' "hangover survival kit" che tutti abbiamo ricevuto in
omaggio, ma e' l'ultimo giorno.