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Articoli in questa categoria: Ultimo aggiornamento: lug 02, 2007 12:47 m. |
A mammaWembley per tutte le mamme del
mondo.
Quando Diana si sposo' in diretta mondiale, odiai quei momenti di show. Odiai quei capelli, il viso cavallino del marito, la ingenuita' con cui una ragazza abbracciava l'incredibile sogno di diventare una principessa. Non ho mai sopportato la nobilta', i suoi privilegi e tutto il suo cucuzzaro. Eppure con gli anni, Diana si era trasformata per me in una donna ''figa''. Non sessualmente, ma come una che del suo stato, del suo ruolo, faceva virtu'. Vabbe', poi e' morta. Uccisa? Non si sa. Ma qui non voglio parlare di lei, ne' della nobilta', ne' del suo ruolo. Voglio parlare di musica, di figli, di mamme, di donne. I figli di Diana hanno organizzato per il 46esimo compleanno della mamma un concerto a Wembley. Non una celebrazione all'opera. Alla Royal Albert Hall. No. E' stato un concerto rock. Aperto e chiuso da Elton John. Un gay. Per una mamma, una donna. In un paese che sì ha una regina, ma che e' fondamentalmente maschilista. Una celebrazione a base di rock, la musica per antonomasia antagonista, per celebrare una principessa. E il tutto in un tempio dello sport maschile per eccellenza, Wembley. Tutto per una donna. Una mamma. Vi rendete conto del messaggio? (voluto o meno) Nessuno di noi ha il potere dei due principini, ma chiunque di noi vorrebbe dedicare qualcosa di speciale alla mamma. Una dedica alla mamma e' una dedica alla vita. Noi uomini seminiamo, ma la terra che ci produce e' la donna, la mamma. Sti due ragazzi le hanno dedicato un concero rock. Un festival alla mamma, alle donne, alla vita. Una dedica ad una donna che tutti hanno vissuto come antagonista ad un sistema, ad una serie di convenzioni, tanto da dare per accettabile l'idea di un complotto per eliminarla. A dispetto di tutto, a dieci anni dalla sua morte, un concerto da Live Aid (tanto che il piu' piccolo dei due figli si e' beccato il soprannome di Bob Geldof roscio) offuscato sui media da tre attentati (farlocchi?) in UK. (Un'autobomba davanti una disco con una serata dedicata alle donne, un'altra parcheggiata un po' a cazzo, e una jeep all'aeroporto di Glasgow). Il cartellone non era chissa' che, musicalmente parlando, ma era cio' che faceva ballare la mamma Diana. L'ho seguito su BBC1, Rod Stewart m'ha fatto pensare che se potessi rinascere vorrei essere lui o Ron Wood, William e Harry mi hanno fatto pensare alle madri, alle donne, al loro potere, e a quello della musica. Non a quello dei loro soldi. Bravi. A Diana. Alle donne. A Mamma. Pubblicato: Dom - Luglio 1, 2007 ; |