Magic. Adesso c'e', adesso non c'e' piu'.


Disco tra alti e molti bassi, non quelli del woofer, per Bru'.

ULTIMA: il nostro amico Riccardo Pandolfi ci segnala un articolo del Chicago Tribune in cui Tommy Heath coglie un po' troppe similitudini tra il pezzo dei suoi Tommy Tutone 867-5309/Jenny con il singolone di Bru' Radio Nowhere. Gli amici lo tempestano di telefonate da quando e' fuori il pezzo. Sara' per questo che Bru' l'ha regalato via web? Se poi stavamo immaginando come puo' suonare dal vivo Radio Nowhere ecco qua

Qui invece un video per ritrovare il sorriso e correre al concerto.

Quest'ultimo disco di Bru e' meglio di Human Touch e di quell'altro uscito in contemporanea.
E' meglio perche' non ha un altro album bruttarello come lui in uscita in contemporanea. E la copertina non e' brutta come quelle la'.
Forse questo ultimo disco di Bru' e' anche meglio di The Rising. Perche' dura poco.
Forse e' meglio anche perche' non l'ho comprato aspettando la mezzanotte in un Feltrinelli per poi tornare a casa e scappare dalle cuffie gettate lontano perche' il disco ti delude, ma tanto.
12 pezzi.
Radio Nowhere fa il lavoro suo. Singolone da radio che fa ben sperare per il resto del disco. (E dal vivo dara' di piu'. Lo diciamo tutti i fan di Bruce. Meglio ce lo ripetiamo come preghiera.)
Male, molto male, perche', anche se You'll Be Coming Down apre con un intro alla Byrds bello aperto e solare, il resto del pezzo e' una ballatina a cui concedere solo ascolti in una eventuale compilation estiva da gomitino fuori del finestrino. Dai testi dovrebbe eliminare le parole Down e Coming. L'arrivo del sax e' da cellini o camionisti in lacrimuccia.
Il sincopato con ribattuta che apre Living In The Future mi irrita come certi suoi falsetti. Questo pezzo servira' solo per fare le passerelle in fila indiana, di seguito a Mary's place, a destra e a sinistra del palco per salutare gli spalti in alto e lontani. Se skip subito ti eviti il danaddana in coro finale.
Your Worst Enemy scende in paese pure lui come Santa Claus. Che sia lui il vero tuo nemico? Dico Babbo Natale, non Bruce, che a sentire sto pezzo non lo vorresti sentire cosi amico come lo senti da sempre.
Gypsy Biker finalmente risolleva il cuore con begli assoli ruvidi. Da Little Steven appeso al microfono a fare i cori e Nils a tessere e ricamere come una vecchietta in acido. E Max qua ha finalmente le pelli tirate e non molli o da anni'80.
Girls In Summer Clothes sembra la sigla TV di una sfilata estiva dai bagni Gino di Forte dei Cervo di Cala di Billionaire. Skip skip.
I'll Work For Your Love ha un bel piano ad intro. Spumeggiante si lascia ascoltare senza irritare. Buttalo via, per come stamo messi. Puo' crescere nei miei ascolti.
Magic e' ispirata a Sorrisi is magic. Non si spiega senno'.
E vabbe' si scherza, ma il disco s'incazza e' ci piazza Last To Die, da estrarre insieme a Radio, Gypsy e I'll work, e mettere da parte aspettando che tiri fuori pezzi per fargli compagnia.
Siamo ai meno tre pezzi.
Quei pezzi che in un ellepi' te lo facevano rimettere su e in alcuni, i piu' belli, ti sfornavano la perla come ultima traccia.
Qui Long Walk Home da un discreto abbrivio alla terzina. La fiducia risale.
E Devil's Arcade gli va appresso ma non decolla. (magari nei prossimi ascolti, se ci saranno).
Alla fine la quasi folk Terry's Song si sarebbe meritata un disco migliore prima di lei. Cosi' rimane un po' appesina.
Ma mi piace.
E poi in finale ma chi cazzo so io per sta a giudica'. E poi uno come Bruce.
E poi non so neanche come mai abbia il disco in mp3 ne' da dove mi arrivi.
E magari e' solo un sogno e il disco e' un altro e non si sa poi se avra' 11 o 12 pezzi come il mio e suona come The Wild, The Innocent and The E street Shuffle.

(e intanto e' uscito anche il disco di Patti Scialfa)
Altra similitudine in giro e' tra il pezzo ''Hey There Delilah'' di Plain White T's con ''E la Pioggia che Va'', cover dei The Rokes del pezzo di Bob Lind ''Remember The Rain'' con testo di Mogol

Pubblicato: Mer - Settembre 12, 2007 ;    


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