we're all british


di Lueeza-chic (no shock)


We're all British. Chi più chi meno, chi conosce
Londra come le sue tasche e chi ha solo vaghi ricordi,
chi ama i Blur e odia Blair e chi viceversa, chi ci
vive, chi ci ha vissuto e chi ha solo sognato di
farlo.

Today we're all British e che non mi si venga a dire
che bisognerebbe sentirsi anche di Gaza, Kabul,
Bassora e compagnia bella perché quel tipo di discorso
mi ha rotto le palle in generale e quanto mai in
frangenti come questo.

Io che amo i Blur e non ho mai amato (né odiato se è
per questo) Blair, sottoscrivo pienamente, a livello
personale, il suo discorso:
It's important that those engaged in terrorism realize
that our determination to defend our values and our
way of life is greater than their determination to
cause death and destruction to innocent people in a
desire to impose extremism on the world.

Whatever they do, it is our determination that they
will never succeed in destroying what we hold dear in
this country and in other civilized nations throughout
the world.

E infatti non mi avrete, vaffanculo, non mi avrete.
Non avrete da me un briciolo di paura o di seppur vaga
presa in considerazione dei vostri motivi. Non avrete
le mie scuse, il mio perdono, né la mia pietà. Siete,
sarete e resterete un nemico per sempre subdolo,
lontano, a cui non fare sconti.

Siete riusciti a rubare solo i simboli: un tempo le
due torri, che rivedo puntualmente in vecchi film - ed
ogni volta quella vista riporta dolore ma soprattutto
consapevolezza - ed oggi il simpatico loghetto del
Tube che ha campeggiato sul 30% delle cartoline che ho
inviato e ricevuto da Londra, un paio di posacenere,
persino un ombrello. I simboli a cui sono bastati
pochi minuti per attribuire un significato
completamente nuovo: quello che ti fa identificare la
tua parte, la linea di demarcazione che non passerai,
e tutto ciò a cui tieni più di ogni altra cosa al
mondo, sia che si tratti di esseri viventi che di
posti, di ideali, di cose da fare in piccolo e in
grande.

Today I'm so British. Mi ci sono sempre sentita, e
attribuivo la sensazione al "forse in una vita
passata". Oggi rivolto le carte e mi dico che forse
era una premonizione: sapevo che sarebbe arrivato il
giorno in cui sentire Londra quanto mai mia, quanto
mai offesa, quanto mai l'unico posto al mondo in cui
vorrei essere in questo momento.

Pubblicato: Lun - Luglio 11, 2005 ;    


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